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De Saussure Horace-Bénédict (1740-1799)

Nasce a Conches, attualmente denominato Chêne-Bougeries, presso Ginevra, e si appassiona ben presto allo studio della botanica. Nel 1762 diventa professore di filosofia all’Accademia di Ginevra dove, nel 1772, fonda la Société pour l'Avancement des Arts. Pubblica numerosi contributi scientifici, frutto delle osservazioni effettuate nel corso degli anni soprattutto sulle Alpi. Inventa numerosi strumenti scientifici come un igrometro a capello, un anemometro, un elettrometro, un eudiometro. Muore nel 1799. Si ricorda per l’ascensione del Monte Bianco del 1787 che, nonostante sia stata preceduta da quella di Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, ha dato il via al fenomeno comunemente noto come alpinismo. Ha compiuto la prima ascensione del Pizzo Bianco (1789). Scrive Voyages dans les Alpes, précédés d’un essai sur l’histoire naturelle des environs de Geneve, Neuchâtel, Samuel Fauche, 1779 (vol I); Voyages dans les Alpes, précédés d’un essai sur l’histoire naturelle des environs de Geneve, Neuchâtel, Samuel Fauche, 1786 (vol II); Voyages dans les Alpes, précédés d’un essai sur l’histoire naturelle des environs de Geneve, Paris, Barde, Manget & C., 1796 (III-IV).

 

Titolo: Voyages dans les Alpes, précédés d’un essai sur l’histoire naturelle des environs de Geneve

Luoghi di edizione: Neuchâtel; Paris

Casa editrice: Samuel Fauche; Barde, Manget & C.

Anni di pubblicazione: 1779; 1786; 1796

Edizione di riferimento: Viaggi intorno al Monte Rosa, Anzola d’Ossola, Fondazione Arch. Enrico Monti, 1989.

 

Il primo volume è costituito da un’introduzione, da alcuni capitoli riguardanti la città di Ginevra, il lago Lemàno, il monte Salève e il monte Les Voirons da un punto di vista geografico, topografico, geologico e mineralogico, nonché da numerose mappe e illustrazioni. Il secondo volume, i cui capitoli sono in continuità con la numerazione del tomo precedente, accoglie alcune informazioni sul Giura e sul Rodano per poi raccontare ampiamente l’ascensione al Monte Bianco in ben dodici capitoli, che poi si conclude nella prima parte del terzo volume. Quest’ultimo racconta altre ascensioni e comprende un lungo capitolo riguardante le ricerche e le osservazioni sull’elettricità. Il quarto ed ultimo volume comprende studi sull’ambiente di Courmayeur, di Aosta e di Martigny, per poi concludersi con ulteriori rilievi scientifici effettuati sul Monte Bianco. Le illustrazioni che arricchiscono i corposi volumi sono state eseguite, su indicazioni di De Saussure, da suo figlio Nicolas-Théodore o da Bourrit. Il libro Viaggi intorno al Monte Rosa è un estratto del quarto volume dei Voyages e racconta, appunto, di un viaggio compiuto nel gruppo del Monte Rosa nell’estate 1789, durante il quale compie la prima ascensione del Piazzo Bianco. Nell’introduzione, De Saussure espone i motivi che lo portano a interessarsi al Monte Rosa da un punto di vista scientifico e cioè il fatto che domini il confine meridionale delle Alpi; che è visibile dalle pianure piemontesi e lombarde e, infine, che è ignorato dai naturalisti coevi. Dopodiché, l’autore racconta il viaggio intrapreso con il figlio da Ginevra il 15 luglio 1789 per poi giungere a Chamonix, dove si riuniscono con i «fedeli compagni» (p. 69) Marie Couttet e Jean-Michel Cachat. Da qui, il gruppo procede lentamente fino a Macugnaga, da cui alla fine del mese intraprende l’ascensione del Pizzo Bianco, guidato dal cacciatore di camosci G. B. Jachetti. In seguito, con il fine «osservare e studiare la struttura del Monte Rosa» (p. 93) da una visuale favorevole, de Saussure e gli altri scalano il Rothorn. Seguono dei capitoli riguardanti le analisi e gli esperimenti effettuati nella zona del Monte Rosa, il racconto del viaggio effettuato nel 1783 in valle Formazza e nell’Ossola, nonché del viaggio attorno al Cervino del 1792. La scrittura è prevalentemente descrittiva, elegante ma priva di velleità poetiche. L’autore procede, nel complesso, dal generale al particolare, iniziando da considerazioni paesaggistiche fino a concludere con analisi geologiche e mineralogiche. De Saussure scala indossando abiti pesanti, una pelliccia, degli scarponi chiodati e dei ramponi. Oltre a numerosi strumenti scientifici, come gli igrometri e i barometri, porta con sé delle pistole. Non ci sono considerazioni riguardo alla pratica alpinistica che, grazie alla sua attività, vedrà uno sviluppo notevole soprattutto nel corso del XIX secolo, ma si evince che per lui il piacere dell’ascensione è strettamente connesso a due elementi: la bellezza del paesaggio e il senso della scoperta scientifica.

 

[Clementina Greco, 10 marzo 2025]

Ultimo aggiornamento

08.04.2025

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