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Fowler Mick (1956-)

Nasce a Londra nel 1956. Lavora presso l’HM Revenue and Customs, ma la sua grande passione è l’alpinismo, attività a cui si dedica fin dal 1976. Viene premiato con il Piolet d’Or nel 2003, nel 2006 e nel 2016. Nonostante un trattamento per il cancro anale abbia richiesto, nel 2017, l’utilizzo di una sacca per colostomia, Fowler ha continuato la sua instancabile attività alpinistica. Tra le numerose imprese si ricordano: la prima scalata della via Linden sul Curbar Edge (1976); la prima scalata per lo Shield Direct del Ben Nevis (1979); la prima scalata del Golden Pillar allo Spantik (1987); la prima scalata della parete Nord, con Pat Littlejohn, del Taweche (1995); la prima scalata da Nord-ovest, con Steve Sustad, dell’Arwa Tower (1999); la prima scalata della parete Nord-ovest, con Paul Ramsden, del Singuniang (2002); la prima scalata del Prow of Shiva da Nord-est con Paul Ramsden (2012); la prima ascensione, con Victor Saunders, del Yawash Sar (2024). È autore di: Vertical pleasure. The secret life of a tax man, London, Hodder & Stoughton, 1995; On thin ice. Alpine climbs in the Americas, Asia and the Himalaya, London, Baton Wicks, 2005; No easy way. The challenging life of the climbing taxman, Sheffield, Vertebrate, 2018.

 

Titolo: On thin ice. Alpine climbs in the Americas, Asia and the Himalaya

Luogo di edizione: London

Casa editrice: Baton Wicks

Anno di pubblicazione: 2005

Edizione italiana di riferimento: Su ghiaccio sottile, trad. di Luca Calvi, Lecco, Alpine Studio, 2018

 

Il volume è costituito da una prefazione scritta da Chris Bonington ‒ che mette in risalto il valore umano e alpinistico del suo connazionale ‒, un’introduzione dell’autore e da diciassette capitoli che ripercorrono le avventure principali della carriera alpinistica di Fowler, sia su roccia che su ghiaccio, dagli albori all’impresa sul Siguniang. Guardando retrospettivamente, lo scrittore torna a un giorno del 1981 quando, a Sheffield, durante una festa tra alpinisti, si ritrova a parlare con Alan Rouse che, grazie alla sua eccezionale esperienza, gli consiglia di dedicarsi alle ascensioni del Perù, dopo aver concluso le classiche alpine ed è così che, l’anno seguente, Fowler e Chris Watts compiono la prima salita del pilastro Sud del Taulliraju. Tornando ancora più indietro nel tempo, l’autore ringrazia suo padre per averlo portato, fin da bambino, a compiere escursioni ed arrampicate nel Galles e in Inghilterra. Fin dal 1976, come racconta, si dedica a scalare sia le grandi pareti delle Alpi che le falesie del Regno Unito, in compagnia degli amici Mike Morrison e John Stevenson. Dal 1984, prova ad effettuare delle ascensioni in Himalaya e, dopo alcuni fallimenti, giunge la vittoriosa impresa del Golden Pillar dello Spantik con Victor Saunders nel 1987. Due anni dopo, viene eletto “Alpinista degli Alpinisti” da una serie di esperti dell’«Observer» ma, durante lo shooting fotografico sulle Harrison’s Rocks, cade e si frattura alcune costole. Nel secondo capitolo, Fowler racconta il suo viaggio avventuroso in Giordania con la compagna Nicki, tra imprevisti e peripezie di vario genere, ma sono interessanti le sue considerazioni sull’alpinismo praticato dai beduini nell’area del Wadi Rum, tipicamente senza corde e di livello così alto di difficoltà da aver «messo in evidenza il loro innato (e non riconosciuto) talento per l’arrampicata» (p. 39). Seguono i dettagli sulla Spedizione Britannica di Alpinismo e Ciclismo Alpino all’AK Cy nella valle del Laylak, in Kyrgyzstan con Jerry Gore, Crag Jones e Chris Watts con l’obiettivo di ascendere per la parete Nord dell’Ak-su. Anche in questo caso, Fowler si sofferma sulle abitudini e sulle persone locali, ma ciò che più ci interessa è la descrizione dell’alpinismo sovietico, fortemente limitato da regolamenti, divieti, organizzazioni sindacali e, soprattutto gare. Queste ultime prevedono che ogni squadra scelga una linea «adeguatamente spettacolare» (p. 51), sottoponga un progetto scritto ‒ che, una volta approvato, diventa vincolante per i partecipanti ‒, e che venga valutata a punti da una serie di giudici. Un tale «approccio ad una nuova scalata […] [è] alieno» (p. 52) per Fowler e compagni che, d’altro canto, ammirano gli alpinisti russi per la resistenza e per la capacità d’improvvisazione. Dopodiché è la volta della spedizione in Nepal, con Mike Morrison, Chris Watts e Pat Littlejohn per scalare il Pilastro Nord-est del Taweche, e riguardo a questo Paese Fowler ironicamente scrive: «Bentornati nel Nepal del ventesimo secolo! Una nuova Svizzera, fiduciosa di poter gestire le invasioni dei chiari e soleggiati altipiani da parte dei turisti» (p. 89). Seguono un excursus delle ascensioni invernali compiute in Scozia nel corso dei decenni e vari capitoli dedicati all’impresa del Changabang nel 1997. L’autore, Steve Sustad, Roger Payne, Julie-Ann Clyma, Andy Cave e Brendan Murphy provano a conquistare la parete Nord tra numerose avversità; ci riescono soltanto Cave e Murphy ma quest’ultimo muore a causa di una slavina durante la discesa. Di fronte a una tale tragedia, Fowler si chiede: «Ne valeva la pena? A dirla schiettamente, la risposta è ovviamente no; nulla può valere la vita di un amico» (p. 155) e inizia a mettere in discussione il suo futuro da alpinista, avendo una moglie e dei figli, pur sapendo che l’amore «per le montagne era tale che smettere non sarebbe mai stata un’opzione plausibile» (p. 157). L’autore decide, quindi, di concerto con la moglie Nicki, di ricalibrare la sua attività e di dimezzare il tempo dedicato alle avventure alpinistiche da sei a tre settimane all’anno. Il volume si conclude con la descrizione delle ascensioni sul Siula Chico, sull’Arwa Tower, nelle Isole Lofoten, sul Monte Kennedy, sull’Elephant’s Trunk in Normandia ‒ per la quale lui e i suoi amici vengono brevemente arrestati dai gendarmi francesi per aver danneggiato un monumento nazionale ‒ e sul Siguniang, in Cina, grazie a cui lui e Paul Ramsden vincono il Mountaineering Golden Piton nel 2002.

Lo stile dell’autore è caratterizzato dall’uso insistito dell’ironia, dall’adozione di un lessico medio-basso e dalla prevalenza di una sintassi paratattica. Fowler arrampica sia su ghiaccio che su roccia, per cui adotta tanto gli scarponi quanto le scarpe da falesia. Effettua ascensioni sia in libera che in cordata, a cui abbina anche l’uso di spit, di nut e di jumar. Fin dall’introduzione, Fowler espone la convinzione dell’importanza, in ambito alpinistico, dell’esperienza graduale ai fini della sicurezza: «Mi sentirei di sottolineare che l’alpinismo può essere un’attività pericolosa. Spero, però, che la mia scrittura lasci trasparire il piacere delle ascensioni avventurose, e per favore ricordatevi che sia io, sia i miei compagni, abbiamo compiuto queste ascensioni dopo aver sostenuto un lungo apprendistato» (p. 11). Riguardo all’allenamento, invece, Fowler afferma con schiettezza: «ho sempre teso a guardare l’alpinismo come ad un ottimo sistema per tenermi in allenamento, piuttosto che a qualcosa per il quale tenersi allenato» (p. 262), prendendo dichiaratamente le distanze da Mark Twight, che prevede un serrato programma di training fisico e mentale. Nel capitolo intitolato Delusione sul Peak 43, Fowler riferisce di una «devastazione ecologica» (p. 257) che colpisce la valle del Solu Khumbu, in Nepal, a causa del turismo alpinistico. Altrettanto sferzanti sono le considerazioni di Fowler sulla distruzione perpetrata dal governo cinese nei confronti di luoghi naturali come la Chang Ping Valley al fine di edificare massicciamente per speculazioni finanziarie. Nel quarto capitolo del volume, l’autore afferma di affrontare le scalate «con una severa etica alpinistica» (p. 71) per poi dare a Littlejohn ‒ e al lettore ‒ una definizione di alpinisti: «indossano scarponi pesanti, si portano dietro gli zaini e si caricano di materiale» (p. 76). Ritorna, in seguito, sul tema affermando che «l’etica alpinistica del Fowler […] consisteva nel fatto che vale tutto ad eccezione dell’uso degli spit» (p. 182) che «distruggono la sfida tradizionale dell’alpinismo» (p. 204).

 

[Clementina Greco, 9 dicembre 2024]

Ultimo aggiornamento

05.02.2025

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